Cascina Faletta

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Regione Mandoletta, 81, Casale Monferrato (AL) +39 0142 670068 faletta.it /cascinafaletta

LA TENUTA

Non se ne ha la certezza, ma è probabile che Cascina Faletta sia stata costruita nel 1881. A suggerirlo è la targa originale in ceramica che riporta questa data, posta sul portale d’ingresso. Un primo elemento che annuncia la precisa volontà dei proprietari, Elena Novarino, Giovanni e Lorenzo Rosso: preservare le tracce del passato.
Una ristrutturazione meticolosa ha permesso di dare nuova vita a pavimenti e soffitti dell’epoca. Anche gli arredi sono datati. Il recupero come modus operandi testimonia il rispetto per l’anima di questa cascina. Un luogo che non può prescindere dalla sua storia, dai personaggi che nel tempo l’hanno abitata, come la Marchesa Virginia, ritenuta la prima proprietaria. Cascina Faletta è un luogo circondato da terreni vocati alla viticoltura: un documento attesta che già nel 1957 venne premiata con 500 mila lire poiché ritenuta azienda vinicola d’eccellenza.
Oggi, come allora, il viaggio nello straordinario mondo del vino prosegue. Ogni bottiglia è una citazione del passato. L’amore e il rispetto per chi li ha preceduti, non hanno impedito a Elena, Giovanni di dotare Faletta delle più moderne tecnologie. Fiore all’occhiello, l’impianto di domotica. Un sistema che consente di gestire in modo intelligente tutte le apparecchiature della struttura, dalle luci al clima.

Numero coperti ristorante: 70

Numero coperti ristorante per evento (matrimonio, battesimo ecc..): 130

Numero posti letto: 10 camere (singole e matrimoniali) composte da 2 posti letto. Possibilità di aggiungere un letto extra in ogni camera.

VINO, PASSIONE, MISTERO

Elena e Giovanni, insieme con il figlio Lorenzo, proseguono con tenacia e passione il progetto dei loro nonni. Furono proprio i loro avi i primi a dedicarsi, a partire dagli Anni ’20, alla cura dei terreni circostanti. Vitigni autoctoni e internazionali che oggi danno bianchi, rossi e spumanti.
Ogni etichetta ha la sua storia, a partire dal logo con i 3Fucili incrociati. Questa scelta dipende da una straordinaria scoperta: durante la ristrutturazione furono trovati in una stanza proprio tre fucili. Si trattava di modelli 91 Carcano, ancora carichi di munizioni calibro 6.5 avvolti nelle pagine del giornale Uomo Qualunque, testata dell’omonimo Movimento fondato da Guglielmo Giannini, datato Primo Gennaio 1947. Ancora oggi non è dato sapere come mai queste armi si trovassero all’interno della Cascina. Un mistero che seduce e affascina al punto che il Pinot nero è stato chiamato 3Fucili.

E ancora: Incontro, Rosso di Rosso, Braja, Baudolino, Primo Bianco e Primo Grigio riportano in etichetta la copia dello storico giornale. Il Marchesa Virginia, invece, è un omaggio alla donna ritenuta la prima proprietaria della Cascina. E poi il bianco Myricae, chiamato così perché l’omonima raccolta di poesie di Giovanni Pascoli racconta della vita nei campi.

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