Gli amaretti in Monferrato: storia e ingredienti

Da dove provengono gli amaretti? Siamo nel 1700, secondo la storia (o forse leggenda) presso la corte della famiglia Savoia: l’amore di Francesco Moriondo per una giovane siciliana, pasticcera presso la casa reale. Quest’ultima era solita preparare un dolce alle …
REDAZIONE
Da dove provengono gli amaretti? Siamo nel 1700, secondo la storia (o forse leggenda) presso la corte della famiglia Savoia: l’amore di Francesco Moriondo per una giovane siciliana, pasticcera presso la casa reale. Quest’ultima era solita preparare un dolce alle mandorle. Croccanti, non particolarmente dolci, sicuramente per il loro sapore particolare non piacciono a tutti, ma sono un tipo di frutta secca all’epoca non presente in Monferrato.

 

L’amore dei due giovani, con molta probabilità, portò alla creazione della ricetta dei famosissimi dolcetti alle mandorle, gli amaretti. Infatti, in seguito, i giovani si trasferirono insieme nel paese di Mombaruzzo, immerso nel verde delle colline, una località che offre una vista mozzafiato e sprigiona atmosfere d’altri tempi.

Qui vi aprirono un laboratorio artigianale, sviluppando ulteriormente la ricetta dei biscotti alle mandorle fatti a mano e iniziando la produzione in proprio. In realtà di biscotti alle mandorle ne esistono di tantissime varianti e in molte regioni d’Italia, ciascuna con le proprie caratteristiche uniche.

Come nascono gli amaretti in Monferrato.

Una ricetta e una tradizione mai impresse sulla carta, custodite in famiglia e tramandate fino a oggi, tanto da essere inserite anche nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT).
Possono essere più o meno dolci, leggeri o compatti, contengono mandorle dolci e mandorle amare. La consistenza può essere principalmente di due tipi: morbida, più simile al marzapane, o più croccante e friabile.

Che cosa sono gli amaretti?

Forse non li avete mai assaggiati, ma quando vi capiterà di trascorrere qualche giorno in Monferrato, vi consigliamo di mettere il naso in una pasticceria e richiederne l’assaggio.
La forma è semisferica, un po’ schiacciata. Si tratta di una lavorazione artigianale, prodotta nei laboratori piemontesi, con pochi ingredienti semplici e genuini:

  • Albume
  • Mandorle
  • Zucchero (a velo e semolato)
  • Armelline, i semi del nocciolo delle albicocche, donano una nota amarognola molto distintiva. In alternativa si possono usare le mandorle amare.
  • alcuni contengono aromi o cacao

Non solo materie prime di qualità, ma l’eccellenza di questo prodotto risiede anche nelle mani sapienti del pasticcere che lo lavora. L’impasto degli amaretti infatti è realizzato esclusivamente a mano!
Data l’assenza di farina nella ricetta, possono essere consumati anche da chi soffre di intolleranze al glutine.

Ma com’è finita la storia a Mombaruzzo?

Una coppia ha preso in mano la preziosa tradizione e le ha permesso di continuare, tramite la più famosa fabbrica artigianale di amaretti che porta ancora il nome dei suoi creatori originali. Potete fare direttamente visita al loro punto vendita, per portarvi a casa un sacchetto dei loro amaretti!
Li trovate in Via Saracco 15, 14046 Mombaruzzo
Aperto dalle 7 alle 12,30 e dalle 14 alle 19,30. Chiuso il lunedì.
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