Immersa nelle verdi colline del Monferrato, nello scenografico Castello di Uviglie, ha sede la cantina a conduzione famigliare Bonzano. Qui vengono prodotti rinomati vini di qualità secondo metodi tradizionali e il loro assaggio sarà l’occasione per ammirare l’incantevole paesaggio che circonda il castello. A pochi chilometri da Rosignano Monferrato, il luogo ideale per trascorrere un momento di relax nella natura.
La cantina del castello di Uviglie ospita anche alcune opere del gruppo artistico Bonzanos, fondato da Stefano Bonzano con i figli Davide e Elisa: splendide sculture in filo di rame e delicati acquerelli abbelliscono l’ambiente in modo unico.
Nelle opere di Bonzanos è centrale il corpo umano, studiato soprattutto in relazione alle sue emozioni.
L’arte di Bonzanos Art Group
Oggetto dell’intera ricerca artistica di Bonzanos è il corpo umano, interpretato come “architettura interattiva e connettiva tra l’io e l’universo, contenitore di domande e dubbi, forma visibile e materia tangibile delle sostanze invisibili e intangibili dell’uomo, emozioni e coscienza”.
La ricerca sul corpo umano è attuata attraverso una disciplina artistica che si può definire “fisiognomica emotiva”: lo studio dei segni prodotti dalle emozioni sul corpo umano, che testimoniano la spiritualità interiore. Infatti le emozioni vissute producono dei cambiamenti fisici e possono lasciare segni individuabili soltanto attraverso l’arte. Questo processo artistico cerca di fare una fotografia dell’anima umana.
I lavori più recenti di Bonzanos sono opere bidimensionali realizzate ad acquerello, che si basano anche sulle recenti scoperte nel campo della neuroscienza. Il corpo diventa il luogo di formazione della coscienza e partecipa all’attività cognitiva.
In queste opere vengono riprodotte le percezioni sensoriali che producono le emozioni.
Nel 2014 avete fondato il gruppo artistico Bonzanos, com’è lavorare in famiglia?
“Ho la fortuna di avere i miei figli, fratelli e famigliari presenti sia nel lavoro artistico che in quello di produttore di vino, questo mi entusiasma sempre e mi emoziona.
Tutta la nostra ricerca artistica in fondo dice proprio questo, ovvero che progrediamo non per merito dell’intelletto ma sotto la spinta motivazionale di emozioni e sentimenti in grado di attivarlo.”
Gli ultimi lavori sono acquarelli, come mai questo cambio di tecnica?
“In realtà non ho cambiato tecnica ma ho aggiunto alle sculture che continuo a produrre anche i progetti per la loro realizzazione che da sempre faccio con gli acquerelli.
Ora curo di più questa tecnica che da semplice bozzetto è diventata autonoma lavorando anche su grandi formati”.
Può parlarci della ricerca che avete fatto sul corpo umano della “fisiognomica emotiva”?
“La disciplina pseudoscientifica della fisiognomica, (i cui più insigni rappresentanti sono Leonardo da Vinci e Cesare Lombroso) voleva dedurre i caratteri psicologici e morali dall’aspetto fisico di una persona e dalle espressioni del suo viso ossia dalle connotazioni fisiche prodotte dalla genetica.
Al contrario la “fisiognomica emotiva” è lo studio dei segni prodotti dalle emozioni sul corpo umano, testimonianza di una spiritualità interiore o più semplicemente della personalità individuale.
In sintesi i segni reali e fisici delle esperienze emotive sono prodotti dai neuroni specchio che ritengo possano influenzare anche l’evoluzione genetica.
Mi fermo qui perché volendo approfondire, i ragionamenti si complicano e sarebbe difficile non annoiare.”
Come si legano la produzione vitivinicola e quella artistica? Ci sono delle somiglianze?
“L’arte e il vino sono indissolubili elementi complementari, entrambi opera dell’ingegno umano, prodotti esclusivamente per l’essere umano.
Nessun altro essere vivente dotato dei mezzi necessari per apprezzare il vino e un’opera d’arte nella sua complessità, emotiva, sentimentale, intellettuale e addirittura da un punto di vista fisico poiché l’essere umano è infatti l’unico ad aver sviluppato enzimi in grado di assimilare l’alcol.
L’arte e il vino si apprezzano attraverso esperienze sensoriali, l’una interviene prevalentemente sulla vista, il tatto e l’udito, la seconda sulla vista, il gusto e l’olfatto, completandosi reciprocamente.
Se il sogno di ogni artista è quello di riuscire a comunicare al mondo esterno emozioni proprie, quello di un produttore di vino è racchiudere in una bottiglia le emozioni prodotte da un territorio.
Ci piace pensare sia all’opera d’arte che al vino come a quei messaggi inseriti in una bottiglia. Il fortunato che li potrà leggere, entrerà in possesso di un piccolo tesoro, fatto di esperienze sensoriali in grado di far provare emozioni.
Ogni operazione artistica ha un suo racconto, una propria visione ed esprime una personalità; lo stesso vale per il vino, il vitigno esprime la base genetica di una famiglia, ma la personalità individuale di un vino deriva soprattutto dalle esperienze che la vite vive nel suo territorio.
Ogni vino attinge pertanto la sua personalità dal suolo su cui è cresciuto, dalle esperienze climatiche della stagione, dalle tecniche e cure dall’uomo che lo ha coltivato in campo e dallo stile di lavorazione di cantina.
La personalità di un vino è la sintesi delle caratteristiche genetiche e delle identità di un territorio.
Aggiungo infine che l’inebriante seduzione di un buon vino aiuta da sempre ogni forma di creatività artistica.”
Bonzano Vini è aperto dal lunedì al venerdì (9.00-17:00), sabato e domenica (10.00-13.00/ 15.30-19.00).