“Il vino è poesia imbottigliata”: questa frase è attribuita a Robert Louis Stevenson, ma lo scrittore non è l’unico a vedere una profonda connessione tra il mondo enologico e quello artistico.
Lo stesso connubio permea la visione che ha portato alla nascita de La Cantinetta Resort, di Mombello Monferrato: un luogo in cui il vino e l’arte sono equamente protagonisti. La Cantinetta Resort è sia una cantina, sia un bnb, sia un museo nel quale sono esposte le moltissime opere collezionate nel corso della propria vita dal titolare Roberto Imarisio e dalla moglie Donatella.
Laureato in enologia, Roberto ha fondato La Cantinetta nel 1987, coltivando al contempo un percorso professionale nel mondo della musica e sviluppando una passione per l’arte che, nel corso dei decenni, si è tradotta in una variegata collezione.
La pinacoteca e la collezione di opere di Enrico Colombotto Rosso
L’acquisto di una casa del 1600, un tempo già di proprietà dei nonni, ha permesso a questi percorsi di incontrarsi: dal 2022 La Cantinetta Resort ospita anche il museo “Gli sguardi di Dioniso”, visitabile su prenotazione, che accoglie, tra le altre, molte opere di Enrico Colombotto Rosso.
“Le opere di Colombotto Rosso sono magnetiche – racconta Roberto. È un artista difficile da inquadrare: è surrealista, ma al contempo questa etichetta è riduttiva. Nelle sue opere non ci sono solo gli elementi inquietanti che per primi saltano all’occhio: emergono anche componenti romantiche.
Nei suoi dipinti c’è tanta ironia, ma va colta, estrapolata dal contesto, perché quest’ultimo tende a prevalere. Nelle figure che sono protagoniste delle sue opere finiamo col ritrovare i nostri dubbi e le nostre incertezze. Quindi, l’arte del Colombotto è un po’ un mezzo che ci consente di leggerci dentro”.
Così i racconti di Roberto arricchiscono la visita alla pinacoteca, che può essere completata da una degustazione dei vini de La Cantinetta, dove, ancora una volta, si ritrova un forte legame con l’arte.
I vini de La Cantinetta e le etichette d’autore
Per le prime bottiglie, Roberto ha scelto di far realizzare le etichette al pittore astigiano Carlo Calosso, dopo essere rimasto colpito dalle sue opere. A questa collaborazione ne hanno fatto seguito altre con altri artisti.
La più recente coinvolge Ipsum, il fiore all’occhiello della produzione vinicola della cantina, un blend di Barbera, Syrah e Barbera in appassimento.
“Mi piace pensare che Ipsum sia un vino che avrebbe conquistato i surrealisti, che sarebbe stato apprezzato da De Chirico o Salvador Dalì”, racconta Roberto. Così, anche l’etichetta di questo vino non poteva che essere firmata da un artista: Lorenzo Puglisi, anch’egli appassionato, peraltro, delle opere di Colombotto Rosso.
Anche nel calice, durante le degustazioni guidate, il parallelismo tra mondo del vino e mondo dell’arte continua a tornare. “Trovo che il grignolino abbia un carattere particolare, che lo avvicina a Caravaggio, ovvero un grande artista, ma anche persona dall’animo turbolento. Un bipolarismo che possiamo ritrovare nel grignolino, con i suoi guizzi di acidità, di presenza di tannini, che lo fanno sembrare talvolta un po’ irriverente”.
La ricerca di modalità espressive distintive che pervade il mondo dell’arte si specchia poi nella produzione vinicola de La Cantinetta, nella quale fa la sua comparsa Guidogiulio, Piemonte DOC Syrah.
“Il Syrah è un vitigno antichissimo, originario della Persia, nei pressi della città di Shiraz: uno straordinario esempio di forza e resilienza. Pur essendo un vitigno rude, resistente, dà origine a un vino estremamente morbido, un principe di eleganza”.
Ancor più dei sapori dei vini e della bellezza delle opere esposte, ciò che arricchisce il bagaglio di chi passa da La Cantinetta Resort per una visita, un soggiorno o una degustazione, è la curiosità: “Quando racconto i miei vini, cerco sempre di trovare dei parallelisimi con l’arte. Cerco di lasciare ai miei ospiti una suggestione, un’immagine, la voglia di andare a casa e cercare maggiori informazioni su un’opera. In questo modo, mi piace pensare di poter trasmettere quella stessa curiosità che, per me, ha segnato l’inizio di quest’avventura”.