Alle porte del Monferrato, circondato da alberi secolari, il Castello di Camino è uno dei più antichi del territorio. Costruito, infatti, attorno all’anno Mille, il castello appare proprio come ci si immaginerebbe un castello medievale: una struttura imponente, torri merlate, un ponte levatoio e un torrione quadrangolare, alto 44 metri, da cui la vista punta alla valle del Po e alle Alpi, da una parte, e alle colline del Monferrato, dall’altra.
Attorno all’impianto più antico eretto a scopi difensivi, gli Scarampi, storici proprietari, hanno costruito il castello vero e proprio, caratterizzato da una pianta irregolare, concepita per adattarsi alla conformazione ondulata del terreno.
Internamente, il Castello di Camino venne rimaneggiato tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 partire, quando la sua funzione militare viene meno: nasce, così, il grande salone adornato con finte architetture e aperto su un balcone in pietra dallo stile barocco, dove trovano posto ventidue dipinti di Domenico Guala raffiguranti i membri della Famiglia Scarampi.
Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, il castello subisce un ulteriore restyling delle decorazioni interne e dell’arredamento, in stile neogotico, così come viene rivista anche l’antica cappella.
Il Castello di Camino in provincia di Alessandria tra storia e leggenda
Se si considera la sua lunga storia, i proprietari che si sono susseguiti in questo maniero non sono poi così numerosi: precedentemente di proprietà dei Marchesi del Monferrato, esso fu poi amministrato dai Gastaldo, ma la famiglia più legata a questo luogo è quella degli Scarampi, a cui il castello venne affidato nel XIII secolo da Teodoro Paleologo, allora gravemente indebitato. I discendenti di Francesco Scarampi, primo della Famiglia a possedere il Castello, vi dimorarono fino al 1952, quando passò ai padri Somaschi e poi a una serie di altri proprietari privati.
Numerosi sono anche i personaggi storici transitati da qui: da Don Bosco, al Re Vittorio Emanuele III, fino a Benito Mussolini.
I Marchesi Scarampi e la leggenda del Conte senza testa
Del Castello di Camino parla anche Nico Ivaldi nel suo libro “Castelli maledetti – Piemonte e Valle d’Aosta”: questo rende l’idea di quanto la leggenda, in questo posto, si intrecci con la storia. Una leggenda che vede protagonista un esponente della famiglia Scarampi: il Conte Scarampo, antico feudatario del Marchese del Monferrato, vissuto nel Castello fino al 1494, quando fu decapitato proprio tra queste mura.
Ma facciamo un passo indietro: il Conte Scarampo Scarampi, da molti conosciuto per essere una testa calda, fu accusato di tradimento e catturato dagli uomini del Governatore di Casale Monferrato, Costantino Arianiti, che non gli lasciarono scampo finendolo con una decapitazione esemplare.
Scarampo aveva una moglie, Camilla, molto devota e innamorata, che, appena appresa la notizia della morte del marito, salì sulla torre e si gettò nel vuoto. Una decapitazione e un suicidio in un castello medievale sono abbastanza per far nascere una di quelle spaventose storie di castelli horror.
Così è stato anche per il Castello di Camino, dove, ancora oggi, si racconta, di poter sentir piangere Camilla o di poter incontrare Scarampo che cammina con la sua testa tra le mani!
La leggenda vuole che questi sinistri fenomeni si intensifichino, ogni anno, la mezzanotte del 29 giugno, l’anniversario della decapitazione di Scarampo e della morte di Camilla.
Il Casello di Camino oggi
Il Castello, oggi, è di proprietà privata. Purtroppo, per il momento non è possibile accedere al castello per visite, così come tutte le attività di ospitalità ed eventi sono sospese.