Terzo appuntamento per “Donne del Monferrato”, il racconto della vita di donne monferrine che hanno avuto un forte impatto nella storia e nella cultura italiana, eppure molto spesso poco conosciute e ricordate. In questo articolo parliamo di Ada Burrone, nata a Fabbrica Curone in Monferrato nel 1933, fondatrice di una delle prime associazioni in Italia per il supporto di donne con il cancro al seno.
L’associazione da lei fondata, Attivecomeprima, la ricorda con la frase “il tempo non è nelle nostre mani, il modo di vivere sì”, un esempio dell’attitudine alla vita di questa donna coraggiosa e altruista, che ha dedicato la propria vita ad aiutare gli altri.
Ada Burrone e l’associazione Attivecomeprima
Compie 50 anni la Onlus Attivecomeprima, nata nel 1973 nel contesto dell’Istituto dei Tumori di Milano, proprio grazie all’impegno umano e professionale di Ada Burrone. Da allora l’associazione ha aiutato decine di migliaia di pazienti, durante e dopo la malattia, offrendo loro e alle loro famiglie sostegno fisico e psicologico. Ada Burrone scopre a 36 anni di avere un tumore al seno e dopo la guarigione, forte della sua esperienza, decide di fondare in Italia un’associazione di aiuto ai pazienti simile a quelle già presenti all’estero. La onlus Attivecomeprima nasce infatti con lo scopo di migliorare la qualità della vita di tante persone, soprattutto in un momento storico in cui la diagnosi non era così precoce e gli interventi più invasivi di oggi.
Ogni cambiamento richiede sforzo,
coraggio, a volte sofferenza,
perché abbandoniamo una parte di noi,
ma ci apre nuove opportunità.
Ada Burrone, M’amo non m’amo
L’aiuto ai malati nasce dall’ascolto dei loro bisogni
L’ispirazione per fondare un’associazione di supporto ai pazienti oncologici, oltre che dall’esperienza personale, nasce in Ada Burrone anche grazie all’ascolto delle testimonianze di tante donne incontrate durante e dopo il suo percorso di cura. Per tutta la vita Ada dedica il suo tempo a raccogliere le esperienze dei pazienti oncologici, riconoscendo due principali bisogni: ridurre la sofferenza fisica dei trattamenti, invasivi e debilitanti, e ricostruire una propria identità in seguito al trauma della malattia. infatti l’associazione Attivecomeprima si occupa di “gestire il processo della vita”, aiutando i pazienti a ritrovare la forza fisica e mentale.
Fonti:
https://monumentale.comune.milano.it/donne-al-famedio/ada-burrone
Foto di Anna Tarazevich