Più intriganti di un romanzo rosa, le vicende biografiche di Maria Maddalena Natta, sposata Calori, ci portano al periodo fra fine ‘600 e inizio ‘700.
Per quanto riguarda il Monferrato e il Mantovano dominati dai Gonzaga, furono anni di catastrofica decadenza politica e gestionale, non disgiunta da dissolutezza e sperpero.
Artefice di tale situazione fu l’ultimo Duca di Mantova, Ferdinando Carlo Gonzaga Nevers (1652 – 1708), riguardo al quale Giuliano Annibaletti parla di “leggenda nera” ( in “Fine di una Dinastia, fine di uno Stato – La scomparsa dei Ducati di Mantova e di Monferrato dallo scacchiere europeo”, a cura di R.Maestri, B.A. Raviola, Collana “Atti sul Monferrato”, Atti del convegno Torino 11 aprile – Mantova 15 novembre 2008, Ed Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, Alessandria, 2010).
La vita di Maria Maddalena Natta
Maria Maddalena Natta fu l’amante del dissoluto Duca e la sua figura seguì le sorti della damnatio memoriae applicata a Ferdinando Carlo, ossia di tutti i tentativi messi in atto per cancellarne il ricordo. Maria Maddalena era nata a Casale Monferrato nel 1675, figlia di Rolando Natta dei Marchesi di Alfiano, governatore di Moncalvo, e di Margherita Natta, a propria volta figlia di Carlo Natta, Presidente del Senato di Mantova.
Natali nobili, ricca famiglia e una formazione culturale notevole consentirono a Maria Maddalena di diventare damigella a Mantova della duchessa Anna Isabella Gonzaga di Guastalla, dal 1671 prima moglie del Duca.
Fu in questo ruolo che il Duca la conobbe e se ne invaghì, ricambiato. In quegli anni, Maria Maddalena visse una storia d’amore anche con il cugino Pietro Secondo Radicati dei Conti di Cocconato e Cella Monte (Cella Monte, 1671 – Osimo, 1729), anch’egli alla corte di Mantova, come paggio.
Con il probabile scopo di allontanarlo, Ferdinando Carlo spinse Pietro Secondo prima a entrare nell’esercito all’estero e poi a intraprendere la carriera ecclesiastica. Il rivale del Duca fu nominato Vescovo di Casale nel 1700, non estranea la volontà del Gonzaga a questo proposito.
Tornata a Casale, Maria Maddalena sposò nel 1692 Giulio Cesare Calori, conte di Vignale e Montemagno, di tredici anni più anziano e disposto a tollerarne il tradimento. Morta la prima moglie nel 1703, il Duca, che intanto aveva allestito a Casale un vero e proprio harem del quale Maria Maddalena era la favorita, sposò in seconde nozze la principessa Susanna Enrichetta di Lorena Elbeuf, di appena diciotto anni. Il matrimonio fu celebrato con grandi feste a Tortona l’8 novembre 1704 e l’ingresso della nuova sposa in Mantova avvenne nel 1706, sempre con grandi festeggiamenti.
Per comprendere il calibro politico del Duca, è indicativo ricordare che per ben due volte fuggì da Mantova a Casale in occasione dell’invasione di eserciti, rifugiandosi fra le braccia di Maria Maddalena e lasciando tanto alla prima moglie quanto alla seconda l’incombenza di gestire la guerra.
Gli ultimi anni
Il Duca morì il 5 luglio 1708 a Padova, forse vittima di una caduta da cavallo mentre cercava di salire su un bucintoro o più probabilmente per le complicanze di varie malattie, in particolare veneree e dovute a bagordi. Cinque giorni prima, la Dieta di Ratisbona aveva deliberato la sua destituzione, ma il Duca, morendo, non lo seppe mai.
I Savoia, subentrati ai Gonzaga a Casale, provvidero ad allontanare il Vescovo Radicati e, nel 1709, anche la vivace Maria Maddalena, esiliata a Piacenza. Nel 1714 morì il conte Giulio Cesare Calori, lasciando come unica erede di titoli e beni, fra cui il feudo di Frassineto, la moglie.
Negli ultimi anni della sua vita, Maria Maddalena si dedicò a opere benefiche a favore dei poveri. Morì a Casale Monferrato nel 1744. Di lei ci resta il ritratto conservato nel castello Sannazzaro di Giarole, che qui viene pubblicato per gentile concessione di Giuseppe Sannazzaro Natta.
Nel mio libro “Donne fuori dalla Storia – Voci di un Monferrato da scoprire”, Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, Alessandria, 2021, ho dedicato un racconto a Maria Maddalena, con la ricostruzione della sua vita e riportando anche i giudizi che su di lei espressero i suoi contemporanei. Il titolo del racconto è “Maria Maddalena, l’amante ingombrante”.