Chi segue il nostro Magazine sa che parliamo di Monferrato. Parliamo di tradizioni, sapori, profumi e paesaggi di questa terra da sempre, da quando siamo nati, circa un anno e mezzo fa. Non abbiamo mai parlato d’altro e non parleremo mai d’altro, se non celebrando il bello che ci circonda. Oggi faremo una piccola eccezione alla nostra scelta editoriale e per la prima volta parleremo anche di noi.
Giovanni Storti in Monferrato
Da alcuni mesi abbiamo scelto di associare un volto al Monferrato, qualcuno che possa rappresentare il nostro territorio e la sua genuinità. L’idea di avvicinarci a Giovanni è nata proprio da questa necessità: chi lo segue e lo apprezza come artista, chi lo conosce insomma, non può fare a meno di trovare delle analogie tra l’uomo e il territorio.
Giovanni abita da alcuni anni in Monferrato, ma oltre a questo è anche la persona giusta per rappresentarne i valori. Da sempre amante della natura, ha subito notato nel nostro territorio quella combinazione di fattori che lo rendono autentico, come lui stesso ci ha detto durante la conferenza stampa di presentazione: «Durante il lockdown ho scelto di stare qui nel Gran Monferrato e di iniziare ad impegnarmi sui social, un mezzo che non amo particolarmente, per lanciare messaggi seri ma divertenti sulla natura e sul rispetto dell’ambiente. E così sono nati questi filmati che faccio io stesso a casa mia. Credo che la biodiversità, che caratterizza il Gran Monferrato, sia l’unica strada da percorrere e che debba far rima con sostenibilità anche nelle coltivazioni e in agricoltura».
Vi invitiamo pertanto a seguire la serie Giova Loves Nature, pubblicata su Youtube, sul canale ufficiale dello storico trio comico, che ben rappresenta quanto Giovanni si stia impegnando per la causa ambientale, mescolando il suo carattere giocoso a messaggi sempre più attuali e importanti.
La scoperta del Monferrato
Cosa ha spinto Giovanni Storti a scegliere il Monferrato come sua residenza? Ce lo ha spiegato lui, dicendo: «Io sono milanese DOC, sono arrivato in Monferrato un po’ per caso, stavo cercando una casa per trascorrere qualche week end tra Liguria, Lombardia e Piemonte. Giunto in questo territorio ho trovato aria tersa e paesaggi mozzafiato. Logico per me innamorarmi di questi luoghi e, ogni giorno, sono contento di poter godere di questo territorio». Un colpo di fulmine quindi, di quelli che hanno toccato il cuore e l’anima di tanti “turisti per caso”, che, passando per il Monferrato lo hanno scelto come riferimento per le loro vacanze, o dei più coinvolti, come Giovanni, che hanno addirittura deciso di trasferirsi.
Ed è stato proprio il Monferrato, con la sua natura ancora incontaminata e così selvaggia, a ispirare Giovanni nel lanciare le sue ormai celebri dichiarazioni di stampo ambientalista sui social, uno strumento che lui non ha mai sfruttato per la sua immagine, ma del quale ha capito l’enorme portata mediatica per veicolare un messaggio importante come quello ambientale.
Il Monferrato del Futuro secondo Giovanni Storti
Particolarmente stimolante è stata la sua dichiarazione in merito all’evoluzione del nostro territorio. Nel nostro intento infatti “evoluzione” significa soprattutto preservare la nostra identità, la nostra natura e il nostro retaggio. Troppi sono infatti i luoghi del nostro Bel Paese, piegati alle aspettative dei turisti, che ci hanno imposto di concordare con lui quando pensiamo al futuro di questo territorio. Un paesaggio che deve piacere per la sua natura indomita, i suoi declivi scomposti e tremendamente autentici e che ci siamo impegnati a preservare dalle derive “acchiappa-turisti”. Giovanni in merito ha idee molto precise, ci ha infatti detto: «Per me le tre cose su cui il Gran Monferrato deve far leva sono le colline, i sentieri e i paesaggi stupendi di cui possiamo godere a un costo accessibile e giusto, per questo ho deciso di impegnarmi, come testimonial, per lanciare il territorio».
Un Monferrato per tutti, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Con l’obiettivo di preservare una natura che sa essere generosa, se trattata con il rispetto che merita, perché se il XX secolo ha dimostrato che l’uomo sa distruggere e costruire, ora ha un compito ben più arduo, quello di dimostrare che sa anche preservare e tutelare ciò che lo circonda.