Il cardo gobbo di Nizza Monferrato è una pianta antica, dalle grandi coste e dai fiori vistosi. Ha interessanti proprietà nutritive ed è alla base di ricette tradizionali, specialmente dei mesi invernali.
La denominazione gobbo gli deriva dalla tecnica di coltivazione cui è sottoposto. A maggio avviene la semina. A settembre, quando i cardi sono già alti fino alla cinta del cardarolo e rigogliosi, vengono piegati e ricoperti di terra, lasciando le punte delle foglie alla luce. É proprio nel tentativo di cercare la luce che la pianta si curva verso l’alto, assumendo la caratteristica forma gobba.
L’origine è antica, ma non del tutto chiara. Probabilmente, già nei tempi dei greci e dei romani si coltivavano carciofi e cardi, ma le prime tracce storiche affidabili risalgono al 1600. Esemplari di cardo compaiono nei quadri di pittori italiani e spagnoli, e tuttora si tratta di una pianta diffusa soprattutto in Italia, Spagna e Francia.
Nell’area italiana, particolarmente rinomato è il cardo gobbo di Nizza Monferrato, dalla tipica forma ricurva e dalle coste bianche e tenere, unica parte mantenuta della pianta.
La cultura del cardo gobbo è talmente profonda che, nel paese di Nizza Monferrato, esiste una Confraternita della bagna cauda e di questo vegetale ricco di fibre.
Tutti i cardi si mangiano cotti, soltanto il cardo gobbo di Nizza Monferrato è buono crudo.
Ricette con il cardo gobbo
La cucina italiana è ricca di ricette che prevedono l’utilizzo di cardi: primi, secondi, contorni,…
In particolare, il Piemonte, e soprattutto il Monferrato, è ricco di ricette legate a questo vegetale. Ad esempio la bagna cauda, tradizionale piatto a base di acciughe, aglio, olio e latte o burro, da servire calda accompagnata da varie verdure, tra le quali il gobbo di Nizza Monferrato.
Non si tratta di un semplice piatto, ma di un vero e proprio rito. Sobbolle in una terrina di coccio al centro della tavola e i commensali intingono le verdure a pezzetti portandoli alla bocca e raccogliendo l’olio con il pane.
Di ricette con i cardi ne esistono di mille tipi. Si cucinano ripieni, fritti, nelle zuppe, in flan, nelle fondute e, solitamente, è accompagnato da vini bianchi morbidi.