Il Monferrato, terra ricca di cultura e tradizioni, ha origini misteriose e affascinanti. Ancora oggi il segreto della sua storia è una leggenda che si perde nei secoli e che ha incuriosito scrittori e storici per decenni, uno fra tutti Giosuè Carducci, che ne parla nella sua opera “Cavalleria e Umanesimo”. Questa leggenda delle origini è la storia di Aleramo, il mitico fondatore della dinastia aleramica e del Monferrato.
La leggenda inizia nel Medioevo a Sezzadio, piccolo borgo vicino ad Acqui Terme, dove un nobile tedesco e la moglie si fermano mentre stanno andando in pellegrinaggio a Roma. Qui nasce Aleramo e, in seguito alla scomparsa dei genitori, viene cresciuto dalle cure di una balia e poi affidato ai signori di Sezzadio. Il piccolo Aleramo diventa scudiero del castello e mostra di avere le doti di un vero cavaliere, infatti è coraggioso e nobile nello spirito.
Nel frattempo l’imperatore Ottone I scende in Italia per sedare delle rivolte e chiede rinforzi tra i suoi sudditi. Allora Aleramo parte subito con alcuni compagni e si presenta all’imperatore, questo ne rimane talmente colpito da chiedere al ragazzo di unirsi alla sua corte. Alla corte di Ottone, Aleramo conquista i cuori di tutti e in particolare dalla bellissima Adelasia, figlia dell’imperatore. Tra i due giovani sboccia l’amore, ma il padre non approva l’unione, quindi i ragazzi decidono di scappare nella notte a cavallo, per poter vivere insieme.
Aleramo e Adelasia: la storia di un amore
In sella a un cavallo rosso e uno bianco, da cui deriveranno poi i colori dello stemma del Monferrato, Aleramo e Adelasia trovano rifugio presso una comunità di carbonai che vivono sulle colline vicino a Sezzadio. I commerci di carbone portano Aleramo ad Albenga, dove diventa aiuto cuoco del vescovo della città. Passano gli anni, Aleramo e Adelasia vivono felici con i loro quattro figli, finché Ottone non torna in Italia e chiede di nuovo aiuto armato. Lui decide di andare in guerra e dà grande prova del suo coraggio, tanto che l’imperatore chiede di conoscere questo cuoco-cavaliere così bravo. Nonostante Aleramo tema che il suocero lo riconosca, si presenta comunque, ricevendo un’accoglienza diversa da quella che si aspettava: Ottone è felice di rivederlo e approva l’unione con la figlia, tanto da decidere di dargli in dono il titolo di marchese e il territorio che sarebbe riuscito a percorre a cavallo in tre giorni.
Aleramo del Monferrato: la leggenda che dà il nome al territorio
Quando Aleramo parte il suo cavallo perde un ferro e lui è costretto a fermarlo con un mattone. Ecco spiegata anche l’origine del nome Monferrato: da mun, che in dialetto piemontese significa mattone, e fra, che significa ferrare. Dopo tre giorni di corsa a perdifiato, ecco delineato il territorio del Monferrato tra Piemonte e Liguria e finalmente la famiglia aleramica può regnare in pace sul suo territorio.