Il Museo del giocattolo di Borghetto di Borbera

Categoria: Arte&cultura
Un luogo curioso per i bambini, e capace di far tornare bambino anche chi non lo è più: è il Museo del giocattolo, nato in una piccola frazione del comune di Borghetto di Borbera, chiamata Torre Ratti. Qui, il museo ha …
REDAZIONE

Un luogo curioso per i bambini, e capace di far tornare bambino anche chi non lo è più: è il Museo del giocattolo, nato in una piccola frazione del comune di Borghetto di Borbera, chiamata Torre Ratti.

Qui, il museo ha preso forma dalla creatività dell’artista Enrico Debenedetti che, con materiali di recupero e oggetti della quotidianità, ha iniziato a esplorare l’arte del riciclo dando forma a una varietà infinita di giocattoli.

museo del giocattolo

Il progetto, denominato “Dalla poetica del riciclo al giocattolo”, si è trasformato in una vera e propria esposizione permanente nella quale i giocattoli creati dall’artista diventano fonte di curiosità e divertimento per i più piccoli, ma anche uno spunto di riflessione sul ruolo del giocattolo come elemento di legame tra genitori e figli, quando ancora i giocattoli venivano realizzati in casa, sfruttando creatività e manualità.

giocattoli artigianali

Casa del Fante, la dimora trecentesca che ospita il Museo del Giocattolo

L’idea del museo ha permesso il recupero di un edificio storico della frazione Torre Ratti, da tempo inutilizzato: si tratta di Casa del Fante, parte dell’antico castello della borgata, di cui si possono ancora ammirare la torre di guardia e la torre d’accesso al borgo.

L’edificio, oggi ristrutturato, è caratterizzato da soffitti e travature in legno e da finestre con stipiti in pietra ad arco. Da Casa Del Fante si accede all’antica torre di guardia, chiusa su tre lati e un tempo dotata di scale in legno per raggiungere le feritoie più elevate.

giocattoli d'epoca

L’autore Enrico Debenedetti

Artista originario di Arquata Scrivia, Enrico Debenedetti ha iniziato il suo percorso artistico negli anni Settanta esplorando la pittura informale, per poi arrivare all’astrattismo puro. Si dedica successivamente alla pittura del paesaggio per poi avvicinarsi, a partire dal 2000, alla pop art e alle sperimentazioni con vari materiali, come legno, sughero, orologi e strumenti musicali, che diventano sculture racchiuse in dimore naturali realizzate in legno.

Al territorio del Monferrato ha dedicato un volume: “Architettura sacra e devozionale nella provincia di Alessandria”, nel quale ha raffigurato cento chiese del territorio.

Foto di Alexala