Olivola diventa “Città dell’Olio”: è la prima in Piemonte

Categoria: Food&wine
Olivola, piccolo borgo del Monferrato Casalese, è entrato a far parte delle “Città dell’Olio”: sabato 24 febbraio si terrà un convegno dedicato a questo prodotto d’eccellenza e, durante l’evento, il Comune di Olivola riceverà ufficialmente il riconoscimento. L'incontro, organizzato dal comune …
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Olivola, piccolo borgo del Monferrato Casalese, è entrato a far parte delle “Città dell’Olio”: sabato 24 febbraio si terrà un convegno dedicato a questo prodotto d’eccellenza e, durante l’evento, il Comune di Olivola riceverà ufficialmente il riconoscimento.

L’incontro, organizzato dal comune di Olivola in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio e alcune realtà locali, vedrà la partecipazione di autorità, esperti, produttori locali, appassionati del settore e nutrizionisti, che racconteranno le importanti proprietà organolettiche e nutraceutiche di questo prodotto, la sua fondamentale presenza sulle tavole e il suo ruolo nella buona alimentazione e nella salute di tutti.

olivola monferrato città dell'olio

Il convegno si svolgerà a partire dalle ore 10.30 presso il Salone San Pietro, in Piazza Europa, a Olivola, e sarà articolato in diverse sessioni tematiche. All’evento parteciperanno, tra gli altri, il Presidente dell’Associazione nazionale Città dell’olio Michele Sonnessa, il Presidente Consorzio Tutela Olio evo Piemonte Marco Giachino e la biologa e nutrizionista Beatrice Giordano.

A moderare l’incontro sarà il giornalista Paolo Massobrio, esperto del settore agroalimentare e autore della celeberrima guida Il Golosario.

Dopo la cerimonia di consegna della bandiera “Città dell’Olio” e della targa ufficiale al borgo di Olivola, seguirà un oleo-buffet a disposizione dei partecipanti.

Il Circuito “Città dell’Olio”

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio ha ideato e progettato, in collaborazione con il Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS, il Marchio delle Comunità dell’Olio.

ulivo nel Monferrato a Olivola

Il marchio favorisce la creazione, all’interno di ogni Città dell’olio, di una comunità di portatori di interesse che operano per valorizzare l’olio e l’olivicoltura, come un patrimonio capace di generare valore per il proprio territorio.

Il riconoscimento è stato possibile grazie all’amministrazione comunale di Olivola guidata da Gianmanuele Grossi, al supporto dell’azienda Oliviera di Anita Casamento Aquilino e dell’imprenditore Mauro Moro, titolare del ristorante gourmet I Due Buoi e di Olivola Apartments, che da sempre crede nel turismo e nelle eccellenze enogastronomiche.

“Nel mio ristorante do molta importanza alle materie prime: l’olio non è mai visto come un condimento, ma come un vero e proprio elemento. Non deve solo accompagnare, ma esaltare ancor di più sapori e profumi. Selezioniamo le materie prime migliori possibili guardando intorno a noi: siamo molto fortunati, il Monferrato è terra di tesori e l’olio è uno di questi. La Fassona, ad esempio, è un prodotto cardine della cucina monferrina. Con l’olio delle nostre colline diventa ancora più gustosa e memorabile, lasciando un ottimo ricordo ai nostri visitatori”, afferma Mauro Moro.

Il percorso verso l’ingresso nel circuito delle “Città dell’Olio” è iniziato circa due anni fa. Durante questo periodo, sono stati conseguiti anche altri importanti riconoscimenti da alcune realtà locali, come l’Oliviera, che ha ottenuto l’inserimento delle varietà Bianchera e Grignan all’interno dell’elenco degli oli eccellenti monovarietali dell’AMAP, rispettivamente nel 2023 e nel 2024.

olivola uliveti

La produzione dell’olio a Olivola: una storia pluricentenaria

Per scoprire perché Olivola costituisca un unicum sul territorio piemontese e perché si sia sviluppata proprio qui una produzione d’olio d’eccellenza, occorre volgere lo sguardo al passato.

Racconta Anita Casamento Aquilino: “Il Monferrato è sempre stato una terra di passaggio, e per questo anche un territorio molto ambito. Nell’Alto Medioevo, qui arrivarono anche i Saraceni e forse furono proprio loro a portare gli ulivi, che qui trovano condizioni climatiche ideali.

Quel che sappiamo per certo è che nel 1700 la produzione locale era considerata d’eccellenza: si produceva un ottimo olio e il paese serviva anche casa Savoia. Le cose si fecero più difficili in epoca più recente: nel 1908 ci fu una mini glaciazione, che uccise praticamente tutti gli esemplari di ulivi presenti.

Nel 2008 e nel 2012, altri due brevi episodi di freddo molto intenso hanno messo nuovamente a rischio le coltivazioni, uccidendo molte piante, anche se, per fortuna, non tutte”.

L’attenzione, la cura, la caparbietà e le condizioni climatiche e di terroir favorevoli hanno permesso alla coltivazione degli ulivi di proseguire, migliorando continuamente la qualità dell’olio ottenuto, oggi riconosciuto come eccellenza.

olio del Monferrato

L’oleoturismo in Italia e le opportunità per il Monferrato

Secondo i più recenti dati dell’Osservatorio sull’Economia delle Camere di Commercio, il turista enogastronomico in visita in Italia nel periodo 2021-2022 si è dimostrato interessato al buon cibo, ma anche a cultura e sport, delineando un profilo trasversale.

L’oleoturismo consente dunque di aumentare l’attrattività del Monferrato nei confronti di un pubblico interessato ad approfondirne le eccellenze enogastronomiche, ma anche a esplorare il territorio e vivere esperienze diversificate durante il proprio soggiorno.