Perchè esistono così tanti tipi di vino: le varietà

Categoria: Food&wine
Ogni volta che assaggiamo un nuovo tipo di vino, viene spontaneo chiedersi come sia possibile che la stessa pianta di uva possa produrre una tale abbondanza di sapori e profumi. Che sia un Grignolino o un Brachetto, uno spumante o …
DARIO ACETO - ENOLOGO

Ogni volta che assaggiamo un nuovo tipo di vino, viene spontaneo chiedersi come sia possibile che la stessa pianta di uva possa produrre una tale abbondanza di sapori e profumi. Che sia un Grignolino o un Brachetto, uno spumante o un vino novello, liscio o frizzante, è curioso che dalla vite nascano vini così diversi. Ci sono varie ragioni per cui questo accade, la principale è che l’uva non è tutta uguale, anzi! Esistono migliaia di tipi di uva, ognuna con le proprie caratteristiche che la rendono ben riconoscibile dalle altre una volta in bottiglia. Inoltre l’Italia è uno dei paesi da cui ha avuto origine il maggior numero di vigneti diversi, che sono poi stati coltivati nel resto del mondo. Ma come si distinguono i vini? E chi decide come categorizzarli? 

Come scegliere una varietà di uva

Esistono tanti vini diversi, perché tante sono le varietà di uve che possono essere coltivate. Ognuna ha caratteristiche particolari e uniche, che la contraddistinguono e rendono riconoscibile dalle alte.

La varietà, che sarebbe meglio chiamare cultivar, è il vitigno specifico, ad esempio il Barbera o il Grignolino. Viene scelta dai viticoltori spesso con l’aiuto degli agronomi, in base a diversi elementi che spaziano dalle componenti del terreno, alla cultura e tradizione del luogo in cui ci si trova. Per ogni varietà di vite ci sono una serie di sottospecie, chiamate cloni, ovvero mutazioni della pianta che sono state create dall’uomo e che naturalmente non esisterebbero. Un esempio di questo procedimento è il Pinot bianco, un clone isolato da una mutazione di una pianta di Pinot nero che oggi rappresenta un vitigno a sè.

Le caratteristiche dei tipi di vino

Al momento di piantare un nuovo vitigno, l’agronomo ha la responsabilità di scegliere la varietà della vite, in base a diversi elementi, tutti quanti ugualmente importanti. Tra di essi ne citiamo due fondamentali:

  • il contesto territoriale: quando l’agronomo sceglie la pianta di vite più adatta per il vino che vuole ottenere, tiene in considerazione le caratteristiche del luogo in cui si trova. L’ambiente circostante, le caratteristiche del terreno, il clima, la media delle precipitazioni vengono studiati in modo approfondito e influenzano la scelta finale.
  • le tradizioni del luogo: infatti ogni territorio è legato, per la sua storia e la sua cultura, ad alcuni vini specifici, quindi è importante rispettare questi usi e piantare una varietà che sia in armonia con quella zona. In Monferrato non possono mancare Barbera e Dolcetto, per fare un esempio, perché sono vini che da secoli vengono coltivati in questi terreni.

Grazie alle innumerevoli varietà di vite abbiamo oggi a disposizione tipi di vini diversi, perché da ognuno di questi vitigni si possono ottenere vini dal sapore inconfondibile.

Dietro alla produzione di questo tesoro enologico, c’è un notevole lavoro sia fisico che mentale, e senza esperti come enologi e agronomi, non sarebbe possibile ottenere prodotti così eccellenti.