Tra le alture del Basso Piemonte, in pieno Appennino Ligure, si nasconde una valle selvaggia dove convivono incredibili bellezze naturalistiche, antichi borghi, panorami mozzafiato e sentieri avvincenti: la Val Borbera.
La Val Borbera si sviluppa a est del torrente Scrivia, a qualche chilometro di distanza da Novi Ligure e Gavi attraverso il territorio di dieci Comuni del Basso Piemonte, al confine con la vicina Liguria e sono:
- Cantalupo Ligure
- Albera Ligure
- Cabella Ligure
- Carrega Ligure
- Rocchetta Ligure
- Roccaforte Ligure
- Mongiardino Ligure
- Borghetto Borbera
- Vignole Borbera
Il suo nome deriva dal fiume che la attraversa per circa 40 chilometri, il torrente Borbera appunto, il cui scorrere incessante delle acque per millenni, ne ha plasmato l’aspetto, dando vita a luoghi di singolar bellezza.
La Val Borbera è un piccolo scrigno di natura incontaminata e meta ideale per tutti gli amanti delle attività outdoor, da scoprire passo dopo passo, pedalata dopo pedalata o pagaiata dopo pagaiata.
Val Borbera: un paradiso naturalistico per escursionisti e non solo
I rilievi della valle sono dominati in gran parte da una natura spesso selvaggia, che cambia al variare dell’altitudine, oscilla tra circa 300m e ai 1700m s.l.m. del Monte Chiappo. Ruolo da protagonista lo ricoprono le Strette di Pertuso (anche note semplicemente come Strette): un affascinante canyon scavato dal torrente Borbera, con pareti che in alcuni punti raggiungono i 100 metri d’altezza, compreso tra la frazione Pertuso, del Comune di Cantalupo Ligure, e la frazione Persi, del Comune di Borghetto di Borbera.
Oltre a essere una sorta di piscina naturale, dove rinfrescarsi nelle calde estati, le Strette di Pertuso sono frequentate anche da canoisti esperti, così come, dato l’esiguo grado di difficoltà, sono un’ottima palestra per chi si avvicina per la prima volta a questa disciplina.
Anche gli appassionati di trekking troveranno pane per i loro denti in Val Borbera: sono molti i sentieri tra percorrere, tra villaggi abbandonati, boschi e incredibili vette panoramiche.
Stessa soddisfazione la troveranno anche i ciclisti, sia coloro che amano mettersi alla prova in sella a una Mtb, sia quelli che preferiscono aggredire l’asfalto, sulle orme di icone del ciclismo come Fausto Coppi, che proprio su queste strade era solito allenarsi.
Per tutti gli appassionati di gravel, proprio la Val Borbera può essere l’inizio di un’avventura su due ruote: qui si sviluppa appunto il percorso “Fausto e Serse Coppi”: uno dei 5 tracciati della Gran Monferrato Gravel Brevetti. L’iniziativa permette di collezionare i Brevetti relativi ai 5 percorsi entro il 1 novembre 2024, esplorando un territorio di grande fascino, con itinerari estremamente variegati e panorami capaci di sorprendere.
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Storia e cultura in Val Borbera
La Val Borbera non è solo natura, nonostante la sua modesta estensione, anche il suo patrimonio storico e culturale è decisamente ricco.
Molti sono i reperti storici che la valle conserva e, tra i più antichi, spiccano i resti della città romana Libarna, situati all’imbocco della valle. Per via della sua posizione all’incrocio di quattro province, la Val Borbera è sempre stata considerata particolarmente strategica e lo testimoniano i numerosi castelli ancora oggi presenti, alcuni nella loro interezza, di altri rimangono invece solo dei ruderi:
- Castello di Vargo
- Castello di Stazzano, oggi trasformato in casa di riposo per anziani
- Castello di Torre Ratti, frazione di Borghetto di Borbera
- Castelli di Sorli, frazione di Borghetto di Borbera, di cui rimangono solo alcuni resti
- Castello Malaspina, a Roccaforte Ligure, di cui rimangono alcune rovine, arroccate in cima a un’altura
- Castello di Cremonte, frazione di Cabella Ligure, di cui rimangono dei ruderi
- Castello di Carrega Ligure, del quale restano delle rovine, sulla cima del Monte Carmo, a circa 1200 metri d’altitudine
- Castello di Borgo Adorno, nell’omonima frazione del Comune di Cantalupo Ligure.
In Val Borbera non mancano, poi, i musei, in particolare si possono visitare:
- Il Museo della cultura popolare contadina, a Carrega Ligure, allestito all’interno della Chiesa di San Giuliano
- Museo della Resistenza e della vita sociale, a Palazzo Spinola di Rocchetta Ligure
- Museo di storia naturale, a Stazzano, con sede in Villa Gradella.