Sulla sommità di Borgomonterosso, tra le colline della città, ecco che sorge uno luoghi più suggestivi di tutta Acqui Terme: Villa Ottolenghi. La dimora storica venne costruita nella prima metà del ‘900 dal conte Arturo Ottolenghi e dalla moglie Herta von Wedekind zu Horst. Quest’ultima pittrice e scultrice riconosciuta a pieno titolo tra le avanguardie del Novecento.
Il complesso è uno straordinario esempio di arte sinottica, alla cui realizzazione contribuirono celebri architetti, come Marcello Piacentini, e famigerati artisti come Arturo Martini, Fortunato Depero, Venanzo Crocetti. Lavorarono alla Villa grazie al mecenatismo dei Conti Ottolenghi.
La struttura di Villa Ottolenghi ad Acqui Terme
Villa Ottolenghi ad Acqui Terme si divide in diversi ambienti, ciascuno dei quali con una particolarità unica, che permette agli ospiti non solo di scoprire i dettagli nati dalla passione di Arturo ed Herta per l’arte e la cultura, ma anche di godere un’esperienza fuori dall’ordinario, abitando nei loro ambienti.
Caratteristica della sala sono le meravigliose vetrate ed il pavimento di marmo. Il tutto è legato con il giardino “Formale”, dal quale si accede ad una terrazza panoramica sulla città di Acqui Terme.
Lo Studio di Herta, successivamente ampliato per poter ricevere due affreschi di Ferruccio Ferrazzi e adibito inoltre a laboratorio artistico, è oggi una deliziosa sala, con un fantastico panorama sui vigneti del Monferrato.
Il Parco di Villa Ottolenghi ad Acqui Terme
Il Parco, l’immensa area verde che circonda Villa Ottolenghi, costituisce un giardino di circa 10 mila mq. Si tratta di una vera e propria opera architettonica, simboleggiante il comunicare costante e armonico con la natura. Gli immensi spazi verdi, progettati dall’architetto paesaggista toscano Pietro Porcinai, sono ricchi di emergenze scultoree. Ne sono un esempio le eleganti panchine scolpite nel marmo, la statua del Tobiolo e i particolari in ferro battuto dei Maestri Ferrari, ed il noto “Giardino formale” o “Giardino delle Pietre”, in stile Giapponese.
L’ Aquae, detto anche “Cisternone”, è uno dei luoghi tra i più insoliti ed affascinanti di tutta la proprietà, grazie anche alla sua particolare forma architettonica. La denominazione deriva dalla sua antica funzione di raccolta delle acque piovane, ridistribuite in seguito, allo scopo di bagnare il raccolto.
Al centro, si ammira il famigerato “Tritone” in bronzo, di Herta von Wedekind zu Horst. Si scorge poi il vigneto di Monterosso e le colline acquesi che incorniciano il tutto, regalando un panorama mozzafiato.
Al confine del Parco si trova un esempio puro degli anni ’30, simbolo di una splendida architettura. Gli Studi, progettati e costruiti su due livelli, erano la residenza d’origine gli Artisti che lavoravano al compimento della Villa. Attualmente ospita la cantina del Dominio di Monterosso. Al piano superiore vi è la sala di degustazione di vini tipici.
Gli ospiti della dimora troveranno nelle sue sale e nei suoi spazi un’ambientazione unica: ed è proprio questa caratteristica a rendere Villa Ottolenghi ad Acqui Terme una tra le più belle e simboliche opere presenti nell’alto Monferrato.