Bergamasco: Borghi in Monferrato

Categoria: Territorio
Una piccola oasi di natura incontaminata sull’asse del fiume Belbo, a poco più di 18 km di distanza da Alessandria e a meno di 15 da Nizza Monferrato: ecco Bergamasco, piccolo gioiello monferrino a cui non manca proprio nulla. Bergamasco, oggi, …
REDAZIONE

Una piccola oasi di natura incontaminata sull’asse del fiume Belbo, a poco più di 18 km di distanza da Alessandria e a meno di 15 da Nizza Monferrato: ecco Bergamasco, piccolo gioiello monferrino a cui non manca proprio nulla.

Bergamasco, oggi, conta 732 abitanti e, oltre che per alcune attrazioni turistiche, è conosciuto per essere una vera roccaforte del tartufo.

Storia di Bergamasco

La storia di Bergamasco è millenaria: il suo nome, infatti, fu citato per la prima volta nel 1014 in un documento in cui viene definito “Castellum”, per sottolineare la sua pianta quadrata tracciata da mura e torri.

comune di bergmasco alessandria

Nel 1453, Bergamasco, roccaforte degli Incisa fin da prima del 1000, divenne un Comune indipendente, retto da statuti speciali e, con la Pace di Lodi, diventò federato con il Marchesato del Monferrato. A fine Quattrocento, l’avvicinamento del Marchese Oddone al Ducato di Milano, spinse i Visconti a dichiarare guerra al paese guidati da Gian Giacomo Trivulzio. Oddone mantenne il feudo, rinnovando la propria fedeltà al marchese di Incisa, ma nel 1513 divenne vassallo dei Savoia dando il pretesto al marchesato del Monferrato di attaccare Bergamasco distruggendone le mura. Per questo, Oddone e suo figlio furono giustiziati e il paese fu affidato al marchese Perbono di Oviglio, per essere poi di nuovo ceduto al marchese del Monferrato e passare successivamente ai Gonzaga che affidarono il feudo ai marchesi Moscheni.

Coinvolto in molti conflitti fra Francesi e Spagnoli per tutto il XVII secolo, Bergamasco trovò stabilità solo nel 1708, quando fu ceduto ai Savoia.

castello di bergamasco

Cosa vedere a Bergamasco

  • Castello con Museo del Cinema: anche conosciuto come Palazzo Marchionale, fu edificato tra il 1663 e il 1685. Il piccolo giardino ospita molte specie botaniche interessanti, come cedri del Libano, cipressi, magnolie, sofore, betulle e tassi.
    Appartenuto ai Marchesi Moscheni, dopo anni di decadenza, il castello è divenuto proprietà dello scenografo Carlo Leva, che, oltre a migliorarne l’aspetto, lo ha trasformato in museo del cinema. L’edificio fa parte del circuito Castelli aperti del Basso Piemonte e, nell’area espositiva, raccoglie vari cimeli cinematografici, come la corazza di ferro usata da Clint Eastwood nel film “Per un Pugno di Dollari” o i bozzetti per realizzare le scenografie del film “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”. Oltre al museo, il Palazzo offre molte bellezze artistiche: il portico colonnato e una piccola cappella al piano terra, un dipinto raffigurante Nicolao Moscheni, in cima alla prima rampa di scale, e diverse sale con pareti stuccate al piano superiore.
  • La Cinta Muraria: anche se oggi conserva solo due torri e due lati (oltre a una parte del terzo), originariamente, contava 4 torri, una per angolo. La fortificazione venne quasi certamente devastata nel 1514, durante la guerra fra il Marchesato del Monferrato e quello di Incisa.
  • Il Sarcofago romano: rinvenuto nel 1985, è appartenuto a un liberto di nome Calventius, della tribù Papiria e oggi è conservato nell’atrio del Comune
  • la Chiesetta di San Pietro: situata nell’omonimo Borgo, l’edificio in stile romanico presenta tracce di archi in cotto sulla facciata

facciata di una chiesa di bergamasco in provincia di alessandria

Per informazioni: Comune di Bergamasco

Foto di Comune di Bergamasco